giovedì 10 settembre 2015

CRISTALLO DI ROCCA (QUARZO IALINO): la forza della purezza


Un po' di storia

L'utilizzo del quarzo ialino affonda le sue radici nella notte dei tempi. Gli antichi gli attribuivano poteri magici legati alla sua purezza e lo consideravano la pietra di luce. 
Il suo nome deriva dal greco Kristallos e furono proprio i greci a ipotizzare che si formasse da uno strato di ghiaccio tanto compresso da non potersi più sciogliere. 
Le proprietà del Quarzo Ialino erano conosciute in tutto il mondo: 
-per gli indiani era un purificatore dell'aria (prana),
-per i giapponesi era il "gioiello perfetto", rappresentazione simbolica dell'infinito, dell'immensità dell'Universo, della costanza e dell'essenzialità
-per gli indigeni del Nord America e per gli abitanti della Birmania era un'essenza vivente da alimentare in segno di venerazione nelle cerimonie religiose 
- nel Sud e Centro America erano famosi i testi di Cristallo, oggetti di culto considerati dono degli dei.
In seguito alla loro importazione, in Europa si diffuse l'idea che il cristallo possedesse poteri magici e venivano utilizzati per la cura del bestiame soprattutto in Irlanda e in Scozia.
Cristallo ialino con radice di granato


Il cristallo di rocca oggi

Ne esistono di diverse forme e tipologie, ma in generale, il classico cristallo di rocca è considerato il compagno inseparabile di chi segue un percorso spirituale.
Neutralizza le energie negative e amplifica quelle positive, per questo motivo può essere utilizzato per protezione. Si utilizza spesso durante la meditazione perchè facilita l'introspezione. 


La sua parola d'ordine è Equilibrio. 

In questo senso infatti agisce sotto diversi aspetti: porta equilibrio a tutti i 7 chakra (sebbene sia legato in particolar modo al settimo), agli stati emotivi alterati, ai rapporti interpersonali ostacolati dai blocchi emotivi.
A livello fisico tranquillizza e rivitalizza il sistema nervoso, ma aiuta anche per i problemi della tiroide, dei polmoni, del sistema linfatico e ghiandolare, ma favorisce anche le attività del cuore e della circolazione sanguigna. Ottimo per i problemi di schiena e per le ernie e per il sistema scheletrico in generale.
La sua azione si esplica anche sul sistema immunitario e in particolare contro gli stati febbrili. In quest'ultimo caso sarebbe bene utilizzarne tre: uno sotto ciascuna pianta del piede e uno sulla nuca.
Se lavorate in ufficio, potreste pensare di farlo diventare il vostro collega d'eccezione in quanto protegge dalle radiazioni di monitor, pc e cellulari.
Agisce sulla mente rivitalizzandola e svolge un importante ruolo anche come antiinvecchiamento.

Gli effetti sulle altre pietre

Il cristallo di rocca ha il potere di amplificare il potere di tutte le altre pietre con cui viene in contatto.
Per questo motivo è consigliato e consigliabile utilizzarlo in associazione all'ambra per i dolori dorsali, in associazione al diaspro rosso combatte l'obesità, risolvendo problematiche legate all'intestino e alla digestione.


Come curarsi con il cristallo di rocca

Lasciare il cristallo, purificato ed energizzato, immerso tutta la notte in un bicchiere d'acqua e berlo al mattino a digiuno (ovviamente dopo aver eliminato il cristallo). Ripetere con costanza quest'operazione per 1-2 mesi.
Indossare il cristallo
In caso di febbre porre un cristallo sotto ciascuna pianta dei piedi e uno sotto la nuca.

giovedì 16 aprile 2015

Prendersi cura degli altri: un'arte che attraversa tutte le specie

L'arte del prendersi cura degli altri non è soltanto umana.

Lo dimostra la storia di Rademenesa, il gatto che ogni giorno cura gli ospiti  ricoverati nel rifugio in cui vive. La sua storia trova posto non di meno che nella sezione de La Stampa dedicata agli animali.


I gatti sembrano esseri sospesi a metà tra due mondi: il terreno e l'ultraterreno, per chi ci crede. Di certo si dimostrano estremamente sensibili alle energie, tant'è che tendenzialmente li troviamo accoccolati sui cofani delle auto in corrispondenza della batteria.
Nell'antichità erano lasciati liberi all'interno delle case per vedere dove sarebbero andati a sistemarsi, per comprendere come organizzare la casa e gli spazi a seconda delle energie presenti in essa.

Oggi che l'attenzione per il mondo animale è sempre più accesa, osservandoli, potremmo ritrovarli così, intenti ad occuparsi dei propri simili o di altri animali. Posizione curiosa quella del gatto Rademenesa nella prima foto: sembra proprio che stia facendo reiki al paziente a quattro zampe.

Fonte: http://www.lastampa.it/2015/04/15/societa/lazampa/gatto-gatti/rademenesa-il-gatto-infermiere-mlewzYPVSWdscS3U75Fd4K/pagina.html

Se ami i gatti potrebbe piacerti la storia di Natalino, il gatto dal cuore tenero. Ne puoi leggere un pezzetto qui. È inventata, ma mi piace pensare che sia una favola vera.

lunedì 30 marzo 2015

«Voi stesso avete detto che la conoscenza è potere».
«No!» rispose con enfasi. «Il potere si basa sul tipo di conoscenza che si ha. Che senso c'è nel sapere cose inutili?».
    Don Juan a Carlos Castaneda
    Carlos Castaneda "A scuola dallo stregone. Una via Yaqui alla conoscenza", 1970 Casa ed. Astrolabio - Ubaldini editore, Roma
    titolo originale "The teachings of Don Juan. A Yaqui way of knowledge", University  of California Press, 1968